Questo piccolo edificio, noto come “oratorio (o schola)  di Santa Maria dei Battuti” e posto di fronte alla preziosa chiesa di San Simon, ha origini molto antiche ed è strettamente connesso alle vicende storiche, religiose e sociali della chiesa stessa e del paese.

Nel 1806, per editto napoleonico con la soppressione delle Confraternite, la schola perse la sua identità ma venne ancora utilizzata come luogo di riunione dei Regolieri e dei parrocchiani. Poi, a metà Ottocento, fu spostato il cimitero a monte della chiesa e il piccolo manufatto, persa la sua nobile funzione, venne  utilizzato come magazzino e cella mortuaria fino al XX secolo inoltrato, per poi cadere in disuso e quindi deperire lentamente.

Dalla documentazione esaminata non risultano interventi effettuati sull’edificio fino al 1972 quando venne solo ricostruito il tetto, con qualche inadeguatezza sulle modalità costruttive della carpenteria lignea, e sostituendo alle originarie scandole in larice nuove tegole in cemento. Come spesso avviene, la perdita dell’utilizzo costante ha avuto come conseguenza la mancanza di manutenzione e ha condotto quindi ad un sempre maggior degrado del manufatto. Oltre al tetto in pessime condizioni, la muratura mostrava soffrire in più punti di un dissesto strutturale, anche con fuoriuscita di elementi lapidei e sulle pareti si potevano rilevare varie lesioni con andamento verticale e spesso passanti.

L’attenzione e la perseveranza di alcune persone e la collaborazione del parroco, hanno portato alla stesura di un progetto complessivo di restauro conservativo e di consolidamento statico che ha inteso riportare il manufatto ad un recupero completo così da restituirgli dignità storica e consentirgli un effettivo riutilizzo, ponendo attenzione sia agli elementi strutturali sia a quelli storico artistici in esso contenuti.

L’intento era di avere un progetto che costituisse una meta, la traccia da percorrere, passo dopo passo, per raggiungere la sistemazione completa della schola e la sua rivitalizzazione, pur non avendo ancora la possibilità economica di affrontare nell’immediatezza le opere. La fortuna ha però premiato la speranza riposta e si è concretizzata nell’ottenimento dei seguenti contributi:

– CEI  (Conferenza Episcopale Italiana) per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto (8×1000)

– AVEPA  per il “Recupero e riqualificazione del patrimonio architettonico dei villaggi e del paesaggio rurale” attivato con delibera dell’Ufficio di Presidenza del GAL Alto Bellunese

– FONDAZIONE CARIVERONA  nella sessione erogativa 2019 “extra bando”

Le opere sono quindi iniziate il 19 ottobre 2020 e si sono concluse con l’inaugurazione avvenuta il 2 luglio 2022.

I lavori sono stati condotti partendo dal  consolidamento del tetto con il rifacimento del manto: le strutture lignee sono state consolidate ed è stata aggiunta una capriata centrale. Hanno poi interessato le murature con consolidamenti e ricucitura delle parti smosse, gli intonaci, il piano pavimentale, gli affreschi, gli infissi, l’impianto elettrico e le varie finiture, compresi i restauri della pala, dell’altare e di altre opere d’arte conservate all’interno. A completamento di tutto il lavoro, si è deciso di allestire una piccola esposizione permanente per offrire qualche informazione sulla Schola dei Battuti, sulla Confraternita e le sue peculiarità e per lasciare traccia di quanto eseguito e scoperto.

Ente Promotore : Parrocchia di Vallada Agordina    Don Mariano Baldovin  –  Don Vito De Vido

Progetto e direzione lavori:  Arch. Gloria Manera  e  Ing. Siro Andrich  –  Belluno

Indagini archeologiche:  Dott. Flavio Cafiero  –  Belluno

Esecuzione opere edili e di restauro:   RestaurArte Srl  –  Belluno

Restauro affreschi e intonaci di pregio:  Altinate Snc di Pat Federico & C  –  Feltre   

Restauro Pala ed altare ligneo: Mariangela Mattia -Belluno

Restauro infissi ed altri elementi lignei: Nuova TuttoLegno Snc  –  Pagogna di Borgo Valbelluna

Esecuzione impianto elettrico: Life Impianti Srl  –  Belluno

Collaboratori: Loris Serafini, Claudio Antonio Luchetta, Giuseppe Della Zassa, Claudio Ganz