All’inizio del Millecinquecento, prima che l’illustre Bordone giungesse a San Simon, degli artisti “tedeschi” vi portarono un’opera grandiosa: la pala dell’altar maggiore, quasi sicuramente realizzata a Bressanone. Questa grande icona (Flügelaltar o Retablo), scolpita e dipinta, intagliata e indorata, è nata per accompagnare i fedeli in tutto il corso dell’anno, creando un dialogo continuo fra Cristo ed i santi, richiamati in figure stupende e realistiche, ed i fedeli che li venerano ed ammirano.
Con un coraggio che sembra incredibile, questi artisti del gotico alpino raffigurano i santi vestiti ed equipaggiati come persone della loro epoca, nelle quali ognuno si può riconoscere e, proseguendo il cammino fra momenti di gioia, di trionfo e di sofferenza, innalzarsi al sacro monte della Resurrezione e della Vita.
Troviamo in questo altare non solo i grandi esempi di chi ha seguito Cristo secondo le sue capacità (nel silenzio e nell’umiltà, come san Giuseppe; nello studio e nella scrittura, come san Girolamo; nella carità, come san Lorenzo; nella vicinanza agli ultimi, come san Rocco; nella natura e fra la gente, come San Francesco; nel tempo duro della persecuzione, come santa Caterina e santa Giuliana; agli estremi del mondo, come San Simon e San Bartolomeo, per citare solo alcuni) ma anche i santi che proteggono ed accompagnano in tutto il percorso della vita e che, per i nostri avi, segnavano anche i tempi e le stagioni.